Apparecchiature Hi Fi assemblate









 
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HMMMC

Preamplificatore Phono a Transistor HMMMC e il suo alimentatore  dedicato HPMCI1
 
HMMMC, non è un vero e proprio assemblato, ne accenno ugualmente per il successo avuto presso gli estimatori del vinile e nelle regie delle radio private grazie alle sue prestazioni elevate, nonostante la sua economicità.

L'ingresso MC è settato di default a 100 Ohm, a richiesta sono possibili altri valori, la selezione MM-MC si effettua tramite jumpers interni, insomma un oggetto spartano, ma perché ricordarlo?

Perché nonostante il suo costo esiguo, possiede prestazioni di tutto rispetto, per esempio: l'ingresso MC realizzato con transistor selezionati a basso rumore e connessi in parallelo, configurazione questa ottimale al contenimento del rumore, entrambi i blocchi MC e MM sono autoregolanti per la stabilizzazione del corretto punto di lavoro, per offrire la migliore linearità e maggiore reiezione al rumore di modo comune, la bassa impedenza di uscita lo rende quasi indifferente ai cavi di qualità anche non elevata o lunghi, potrebbe pilotare direttamente un finale provvisto di controllo di volume, per ottenere questi risultati, HMMMC utilizza un set di 26 transistor selezionati e altre scelte progettuali gli conferiscono grande dinamica, trasparenza e naturalezza.

Come si vede dalla foto è piccolo, schermato, normalmente come avviene nelle regie sistemabile sotto o vicino al giradischi, collegato alla testina con cavetti corti, lasciando la maggior lunghezza del cavo all'uscita a bassa impedenza verso il pre, come accennato, nato per l'impiego nelle regie broadcasting, grazie alle sue caratteristiche a un funzionamento stabile e sicuro, protetto grazie alla sua schermatura permette un buon funzionamento anche in presenza di campi elettromagnetici anche intensi, in ultimo, che non guasta, l'ottimo rapporto qualità/costo, per queste e altre caratteristiche è divenuto un prodotto di successo apprezzato anche in campo Hi Fi.



Caratteristiche di HMMMC:



Caratteristiche di HPPMC1:






hmmmc



alimentatore per hmmmc




HMMMC2

HMMMC2, prende di base il suo progetto da HMMMC e dai suoi blocchi funzionali, in questo apparecchio migliorati sia dal punto di vista schematico sia dalla più stringente selezione dei componenti, a completamento sono aggiunte altre funzioni che lo rendono più completo, ricordo: l'impedenza d'ingresso MC settabile in 16 valori, l'indispensabile filtro subsonico, un mute iniziale automatico di circa 30 secondi per raggiungere la corretta stabilizzazione dei circuiti prima dell'entrata in funzione, la selezione a pannello MM-MC e del filtro subsonico, ripetuta migliorandone la qualità da relay in atmosfera inerte posizionati strategicamente sui circuiti stampati e altro ancora...

Caratteristiche:
















pre phono HMMMC2








HPV4MMMC

Preamplificatore Phono a triodi HPV4MMMC con alimentatore dedicato HPV4PSU

Preamplificatore Phono di qualità Hi End, dotato di alimentatore separato a basso rumore residuo mod. HPV4PSU, utilizzato per mantenere stabili nel tempo le prestazioni del preamplificatore stabilizzando sia la tensione anodica sia quella dei filamenti, inoltre la separazione da HPV4PSU, permette il posizionamento dell'alimentatore in posizione strategica, lontano dalla testina.

Impiegando triodi quando sono impiegate valvole, limitarsi ad osservarne le caratteristiche tecniche, non potrà renderà giustizia delle reali prestazioni audio, queste le si potranno apprezzare sorprendentemente solo all'ascolto, naturalmente in un buon impianto.

I triodi, grazie alle loro caratteristiche permettono una "semplice"  progettazione, ottenendo dinamica e corretta funzione di trasferimento, non possibile con tetrodi o pentodi.
In HPV4MMMC tutte le funzioni sono espletate da un totale di 14 triodi, funzioni che se realizzate a transistor ne richiederebbero non meno di 40/50, niente di particolare, ma se s'impiegano molti componenti per ottenere le caratteristiche cercate, alla fine ci si troverà con una quantità di effetti collaterali negativi, impossibili da eliminare, con perdita di scena e dettaglio, causata insieme ad altri fattori, dallo spostamento temporale degli armonici rispetto alle relative fondamentali, a causa della obbligatoria aggiunta di reazione negativa totale, con un ascolto preciso, ma troppo asettico, privo di anima, (mi si passi la semplificazione), naturalmente questo pre è ben migliore. Ora non proseguirò oltre, in quanto il problema è complesso e non permette di essere descritto in questa sede, ma girando in Internet potete trovare altre notizie, però prestate attenzione a quello che leggete, sono anche presenti molte bubbole, che io chiamerei sciocchezze...
  
Sopra con le due manopole notate HPV4MMMC, mentre sotto è visibile il suo alimentatore HPV4PSU dedicato, da foto a Mi Hi End 2004.
Caratteristiche:
















pre phono a valvole






HPV4 /S /P

Preamplificatore Linea a Valvole HPV4

Come accennato per HPV4MMMC, anche HPV4 impiegando triodi, non rivela la sua vera anima solo con l'osservazione dei dati tecnici, rivelandosi solo con l'ascolto, con una qualità d'immagine e dettaglio inusitate, ascolto reso possibile dalla sua 'accurata progettazione basata su pochi triodi configurati per la miglior gestione di segnali a livello linea, sicché: a parte due triodi con funzione di separatore per l'uscita Tape, ne sono necessari solo altri sei per completare i due canali, ricordando che a livello linea non è necessario un guadagno elevato, ma piuttosto grande dinamica basso rumore e buona accettazione del segnale d'ingresso, nonché uno stadio di uscita capace di pilotare cavi e amplificatori ostici, senza deterioramento delle prestazioni.

A questa qualità concorre un buon alimentatore stabile e a basso rumore residuo, stabilizzando sia le tensione anodica sia quella dei filamenti, garantendo la stabilità nel tempo del punto di lavoro, su cui poggiano le caratteristiche di HPV4, anche il trasformatore toroidale sovradimensionato a basso flusso disperso, contribuisce con la disposizione ottimale degli avvolgimenti a minimizzare disturbi provenienti dalla rete di alimentazione.

HPV4, in ausilio alla parte elettronica, monta commutazioni sicure e ripetibili, gestite da un microcontrollore il quale oltre a segnalare lo stato del pre tramite la spia presente sul pannello, provvede al ciclo iniziale di accensione e ai controlli del volume motorizzato e mute, che al momento dell'accensione per sicurezza viene ruotato a zero, questi comandi sono azionati oltre che da telecomando IR, anche manualmente da pannello, controlli questi  servoassistiti da relay in atmosfera inerte posizionati in punti strategici direttamente sui circuiti stampati.

Preamplificatore Linea a Valvole HPV4S

Da tempo è disponibile la versione HPV4S a guadagno unitario, il quale possiede caratteristiche ineguagliabili con i preamplificatori normalmente disponibili, non si tratta di magia, ma semplicemente la sua configurazione non richiede alcun tipo di reazione negativa, (attenzione: non è un passivo), questa soluzione risulta la più adatta per coerenza della scena sonora e del rilievo dei microdettagli. Quindi HPV4S valorizzerà al meglio le caratteristiche de vostro impianto, anche i S.E. trarranno nuova vita accoppiati ad HPV4S.

A parte la qualità di ascolto, l'unica differenza che si noterà sarà la posizione del controllo di volume che anziché trovarsi, diciamo a ore 9, si troverà +/- a ore 11, considerando la curva di regolazione logaritmica del potenziometro: ore 12 non significa il trovarsi a metà del  volume, ma solo disporre di una migliore ergonomia di regolazione.

Preamplificatore Linea a Valvole HPV4P

HPV4P è una versione passiva di HPV4 che porta altri miglioramenti,  quindi restando ferma la funzionalità dei controlli, il segnale attraversa solo il controllo del volume, senza alterazioni, naturalmente ciò comporta delle limitazioni, il suo impiego è possibile solo con finali ad alta impedenza di ingresso, possibile solo con qualche stato solido, ma non è questo il suo impiego ottimale, il meglio lo si ottiene con triodi di qualità, montati in modo simil O.T.L, come i Marel. oppure mono-triodi come quello visibile nella Home del sito.
Occorre inoltre impiegare cavi di segnale a bassa capacità parassita, come i Marel in Teflon/Argento
Anche in questo modello la regolazione del volume sarà spostata più in avanti, ma sempre in posizione ergonomica,


Caratteristiche di HPV4:
Caratteristiche di HPV4S:




Caratteristiche di HPV4/P




pre linea






Amplificatori O.T.L. HOTL20-HOTL50-HOTL100


Per i non informati, O.T.L. significa in italiano: uscita senza trasformatore di uscita, componente questo necessario nelle normali configurazioni utilizzanti valvole, purtroppo questo trasformatore trovandosi in serie al segnale ne limita +/- le caratteristiche e non esiste modo di eliminarle, se non utilizzando un numero elevato di valvole finali allo scopo di ridurre la resistenza interna, avvicinandola a quella del carico, non è un compito semplice, con valvole finali adatte e un buon progetto si può fare, gli O.T.L. Marel seguono questo percorso evitando la presenza nefasta del trasformatore di uscita, evitando perdite, sfasamenti e come detto altri effetti nefasti per l'ascolto come rotazioni di fase agli estremi della banda passante, più fastidiose nella parte alta dove hanno sede armonici importanti, che attraverso il TU risultano "sfocati" con perdita di immagine e dettaglio, mentre gli O.T.L., non impiegando il T.U. non soffrono di queste limitazioni di qualità, sempre che l'amplificatore sia all'altezza, il problema, perché esiste un problema, riguarda la necessità di progettare un amplificatore adatto al carico, ma dico subito che l'impedenza più bassa possibile è 8 Ohm, lo scendere anche poco porta ad un aumento di costi, non indifferenti, dimensioni e calore, inaccettabili o quasi in piccoli ambienti domestici.

 

Ne accenno subito: gli O.T.L., indipendentemente dal costruttore, richiedono un impedenza carico precisa, maggiore ma non inferiore al valore nominale previsto, il sovraccarico produce oltre a diminuzione di potenza resa, un decadimento precoce dei catodi, sicuramente un amplificatore di maggiore potenza a parità di condizioni, risentirà meno in caso di sovraccarico, ma non ritengo corretto percorrere questa strada più di tanto, dopo pochi anni si avrà la necessità di sostituire l'intero set delle finali finali, ora ne possiedo ancora un certo numero, almeno finché siano disponibili.

A fronte di questo unico problema, un O.T.L., ha grande stabilità, linearità, bassa distorsione "se ben progettato" con una buona configurazione come i progetti Marel, dove il percorso attraverso l'amplificatore risulta "corto", come devono essere i progetti di qualità, da queste e altre caratteristiche dipende l'impressionante qualità di ascolto, non descritta dai dati tecnici e va ascoltata, per esempio: la parte bassa della banda, che per il punch e l'estensione, sembra provenire da un amplificatore a stato solido, questa caratteristica  è normale per un O.T.L. Marel, che rispondono a piena potenza già da pochi Hz senza sfasamenti, certamente non possibile con l'impiego di un trasformatore di uscita qualsiasi esso sia, mentre ritengo più interessante la velocità e la precisione temporali con cui vengono resi gli armonici, comportamento possibile grazie alle ridottissime rotazioni di fase e alla grande banda passante di un O.T.L. ben progettato.
Gli amplificatori O.T.L. prodotti da Marel, esprimono normalmente -3 dB e avere una banda passante intorno ai 300 KHz, banda veramente ampia, troppo a mio parere, per cui precauzionalmente preferisco sia limitata con pendenza dolce oltre i 100 KHz, limitando così la sensibilità ad eventuali disturbi indotti da infiltrazioni di segnali radio, da amplificatori a commutazione o modem di vario genere, alogene parzializzate, nonché dai poderosi trasmettitori OL, OM, i cui segnali di notte aumentano grazie alla propagazione favorevole.

Raccomando sempre una sistemazione consona a questi amplificatori, sia per il peso sia per una buona circolazione d'aria, soprattutto nella parte superiore, dato che l'energia termica dispersa per convezione dai modelli più potenti è rilevante, difatti i miei 200W li chiamo: invernali.

Tutti questi amplificatori, sono dotati di Soft start e Timer iniziale di circa 3', necessari al corretto riscaldamento dei catodi delle valvole prima della messa in funzione.

Prometto d'inserire la foto giuste, appena le recupero da un HD morto.





Caratteristiche dell'amplificatore stereo HOTL20 con pannello nero:




Caratteristiche dell'amplificatore stereo HOTL50 con pannello bianco
qui due esemplari: Caratteristiche dell'amplificatore mono HOTL100:

HOTL50 nero






HOTL50 bianco






HOTL200, nel il mio impianto.

Al momento disposto in questo modo poco estetico, preparato al volo per una prova di ascolto per clienti, sotto vedete due HOTL200 con gli alimentatori tutti con i pannelli bianchi.
Gli amplificatori di questa potenza, sono realizzati solo in versione mono e in alcuni casi per facilitarne lo spostamento con alimentazione separata, qui vedete nella parte bassa il mio impianto che li utilizza e più sotto ne trovate i dati, per potenze superiori, vista la complessità degli apparecchi, occorre un apposito preventivo.

Coppia di HOTL100 al centro con pannelli neri e gli alimentatori separati sotto, con pannelli bianchi, a SX gli apparecchi di colore nero che completano l'impianto, sono: HPV4HMMMC/HPV4PSU, HPV4, HEC1V, nella versione pannelli neri, in questo impianto HEC1V era settato a 180 Hz, dove la banda superiore pilotava gli HOTL100 e la banda inferiore un ibrido HA350I, non visibile in questa immagine.









Caratteristiche HOTL200:









            HOTL200

a


AMPLIFICATORI IBRIDI

Tipologia di amplificatori i quali utilizzano triodi in tutti gli stadi ad esclusione dello stadio finale realizzato  a MosFet selezionatì, inoltre questi amplificatori non impiegano reazione negativa e come tutti gli altri prodotti Marel utilizzano: protezioni per casse, soft start e timer per la corretta sequenza di accensione.

Le loro caratteristiche sono veramente a livello Hi End, alcuni pensano siano meglio degli O.T.L. forse, strumentalmente sembrano superiori, ma occorre ricordare che l'ambiente dove si ascolta gioca una parte importante, le sue dimensioni, la geometria, gli assorbimenti, le riflessioni ecc,ecc.
Quando mi è capitato di fare misure audio strumentali in questi ambienti, non ne ho trovato uno a posto, ma del resto non erano camere anecoiche e anche se lo fossero state, ascoltare musica al loro interno, dopo pochi minuti scappereste fuori.
L'unica volta che ho trovato le indicazioni strumentali quasi perfette è stato quando le casse erano all'aperto a tre metri circa da un muro, il banco strumenti si trovava a un decina di metri abbondanti, non erano presenti muri laterali e si era in un prato con terreno morbido e erba alta una trentina di cm.
Ebbene in banco strumenti e l'ascolto sembravano assomigliarsi come mai accade, ad ogni modo l'ascolto era sorprendente, capisco che non è possibile avere una sistemazione come questa, ma allora che fare, qualche informazione la si può ricavare guardando  come sono costruiti geometricamente i teatri dove si canta, certo che non si può avere in casa una sala d'ascolto geometricamente simile, ma scalando in proporzione le dimensioni senza esagerare, per non fare danni ricordando che gli armonici alti del pianoforte senza dimenticare la lunghezza d'oda emesse da un basso tuba, oppure dal corpo di una tromba...    
       
Intanto quello che si può fare è mettere l'impianto nelle migliori condizioni, occorre che la tensione di alimentazione sia 220V, 230V, sia abbastanza stabile quando il finale assorbe la massima corrente che risulta pulsante in accordo con il segnale, per esempio un HA350I spinto alla massima potenza arriva ad assorbire una corrente impulsata di 6 A ed a volte se ne impiegano due, quindi se fosse consiglierei di alimentarlo o alimentarli collegandoli subito dopo il contatore, mentre le altre apparecchiature se fossero prodotti Marel, possono essere collegate nella sala di ascolto, ciò perché sia Pre Phono, Linea, Xover e altri avendo le tensioni anodiche, dei filamenti e dei servizi stabilizzate, quindi insensibili alle variazioni della tensione di rete imposta dalla parte di potenza, da ricordare che è inutile se non peggiorativo utilizzare uno stabilizzatore, in quanto questi apparati hanno sempre un tempo di risposta e possono peggiorare la situazione.

Altro aspetto importante sono i cavi che vanno alle casse, che dovrebbero essere di lunghezza identica e lunghi solo il necessario e in entrambi i canali non arrotolati, ma sopratutto devono essere a bassa perdita e disposti in modo che la capacità parassita tra loro sia la più bassa possibile, come basse devono essere la loro induttanza e la loro resistenza, ricordo che poi le casse acustiche hanno sempre ingressi con capacità e induttanza a volte di valore alto, insomma per farla breve suggerirei cavi Litz, se possibile per il costo anche a molti capi, che certamente devono essere arrotolati, meglio se distanti tra loro almeno 10 cm. per quanto possibile e naturalmente lontano da oggetti metallici e altri contenitori.    




Caratteristiche del modello ibrido HA100I:





Caratteristiche del modello ibrido HA350I:

 

  amplificatore HA100










Amplificatori Stato solido in classe A e AB1


Questi amplificatori sono assemblati come tutti gli amplificatori Marel salvo richieste specifiche in dual mono e disponibili in classe A e AB1, in comune tra loro oltre uno stadio d'ingresso allo stato dell'arte, impiegano MosFet di qualità selezionata nello stadio di uscita, montano protezioni per casse, soft start e timer per una corretta sequenza di accensione, inoltre grazie ad una progettazione allo stato dell'arte, esibiscono prestazioni al top della loro categoria.

Ricordo che le versioni di questi amplificatori in classe A, scambiano con l'ambiente una notevole quantità di energia termica tramite i loro dissipatori laterali, per cui è raccomandata una adeguata circolazione d'aria e naturalmente evitate librerie sia per il calore sia per il peso.

I contenitori di questi amplificatori sono identici sia ai modelli ibridi sia ai modelli stato solido.


Caratteristiche del modello HA100:
  • Banda passante a - 1 dB: 5 Hz - 80 KHz
  • Potenza di uscita a 8 Ω: 100 W
  • Potenza di uscita a 4 Ω: 180 W
  • Distorsione a 100 W, 1 KHz: 0,002 %
  • Tensione d'ingresso per la massima uscita: 0,8 V
  • Rumore: -92 dB
  • Alimentazione: 230 V - 1,5 A

Caratteristiche del modello HA350:
  • Banda passante alla massima uscita: 5 Hz - 100 KHz
  • Potenza di uscita a 8 Ω: 200 W
  • Potenza di uscita a 4 Ω: 350 W
  • Distorsione a 200 W:
  • Tensione d'ingresso per la massima uscita: 1 V
  • Rumore: - 92 dB
  • Distorsione a 200 W: 0,003 %
  • Alimentazione: 230 V - 6 A



Caratteristiche del modello in classe A HA100A:
  • Banda passante a -1 dB: 5 Hz - 100 KHz
  • Potenza di uscita sia a 4 Ω sia 8 Ω: 20 W
  • Distorsione a 20 W: 0,003 %
  • Tensione d'ingresso per la massima uscita: 1 V
  • Rumore: -90 dB
  • Alimentazione: 230 V - 1,5 A


Caratteristiche del modello in classe A HA350A:
  • Banda passante alla massima uscita: 5 Hz - 100 KHz
  • Potenza di uscita sia a 4 Ω sia a 8 Ω: 40 W
  • Distorsione a 40 W: 0,003 %
  • Tensione d'ingresso per la massima uscita: 1 V
  • Rumore: -92 dB
  • Alimentazione: 230 V - 3 A





HEC1V

Cross over attivo a due vie realizzato interamente a triodi al fine di ottenere la miglior qualità possibile, è indicato in sistemi bi-amplificati Hi End, la frequenza di taglio può essere scelta in un punto qualsiasi della banda audio comunicandola al momento dell'ordine.

HEC1V svolge il suo compito impiegando sette triodi per canale, alimentati per migliore precisione, da uno stabilizzatore multiplo a stato solido, il quale provvede a stabilizzare sia la tensione anodica sia dei filamenti delle valvole e di tutti i servizi, completa l'alimentazione un sovradimensionato trasformatore toroidale, costruito a bassa densità di flusso, munito di schermo elettrostatico avvolto con secondari bilanciati per un miglior isolamento dai disturbi di rete.

HEC1V è configurato con appositi circuiti separatori i quali provvedono a isolare tutti i filtri sia in ingresso sia in uscita, gli stadi di uscita sono in grado di pilotare anche amplificatori riottosi nonché cavi di non particolare qualità'.
Sul pannello posteriore come opzionali, possono essere montati due potenziometri di qualità, aventi lo scopo di regolare finemente il livello di uscita per consentire un perfetto bilanciamento del tra le due vie in relazione all'ambiente e alle diverse prestazioni degli amplificatori adottati.

HEC1V è dotato di un timer di circa tre minuti, che inibisce il funzionamento del pre, fino al raggiungimento della corretta temperatura dei catodi.







Caratteristiche HEC1V
  • Frequenza di taglio : da comunicare all'ordine
  • Precisione di frequenza : +/- 2%, +/- 1 digit
  • Pendenza dei filtri :12 dB ottava
  • Guadagno : - 1,5 dB
  • Massima tensione di ingresso : 14 V
  • Massima tensione di uscita non distorta : 12 V
  • Distorsione armonica a 1 KHz per 0,775 V in ingresso ( dB) : 0,03%
  • Rumore residuo rispetto alla massima uscita : -92 dB
  • Alimentazione 230 V, 30 W, 50/60 Hz
amplificato HA350I






amplificatore HA100I


 




Mario IK1SPF