reazione negativa si, reazione no>


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Parafrasando una frase di un bel film in bianco e nero: Come lo feci! racconterò di come sono arrivato all'impianto attuale.


L'Impianto si trova nella mia stanza dei giochi, cioè il mio laboratorio dove trascorro parte del mio tempo giocando e aggiornando le mie conoscenze.

Questa lunga storia ebbe inizio e fortunatamente ancora dura quando ero alle elementari, in quel periodo iniziai ad ascoltare il rock che mi piacque subito e come credo tanti altri, cercandolo con una galena autocostruita nella parte alta delle Onde Medie, in quanto in quel periodo questo genere musicale era castigato nelle trasmissioni Radio locali,


Il seguente paragrafo è una curiosità non importante, ma potrebbe interessare a qualcuno.


Accadde che il padre di un amico mi regalò una rivista di quelle che ora non si pubblicano più, questa conteneva vari progetti di radiotecnica, chimica, meccanica, elettronica... sulla quale i radioamatori e gli appassionati erano chiamati arrangisti, in quanto si arrangiavano con quello che trovavano, li ci trovai lo schema di una radio galena che per qualche motivo, forse per la grafica, mi sentii di realizzare, allora accendevo e spegnevo lampadine utilizzando un vecchio trasformatore per campanelli, credo fossi in terza elementare, riuscendo a realizzarla con difficoltà, ma con un buon risultato, aggiungo che a Milano, risiedevo in una zona semi-centrale, dove i tre trasmettitori O.M. locali, li ricevevo senza tappo luce arrangiandomi con la rete del letto e il neutro dell'impianto elettrico, con un segnale accettabile, di notte la propagazione mi portava anche qualche segnale di TX esteri Francesi, Tedesche, Inglesi e di altri paesi del Nord credo, di cui non capivo l'idioma, che mi permettevano melodie strane per me, a volte un po noiose, sempre nella parte alta della banda, c'era una stazione di lingua Inglese che trasmetteva un genere di musica viva, colorata, divertente che ascoltavo piacevolmente, tanto che a volte capitava che mi risvegliavo con il cavetto di una cuffia a membrana metallica da 4000 Ohm, arrotolato attorno al collo di cui ricordo ancora la sua sonorità.

Il segnale per cacciare musica nuova era il notturno dall'Italia, con il nostro Inno Nazionale, dopo di che era solo rock, simile a quello ascoltato in un giorno d'estate, passando vicino a casa  davanti ad un grosso bar con le porte aperte, il suono potente dinamico che mi colpì era affascinate, bello... mi sedetti allora su un grosso vaso ad ascoltare, ascoltare... mi appassionai così che ci tornai per diversi giorni, facendo anche amicizia con il figlio del gestore, al punto che convinto dal figlio il padre mi permise di sbirciare dentro il juke-box, credo un Rock-Ola, naturalmente della parte elettronica non ci capii nulla, ma quello che vedevo, anzi quello che fotografavo nella mia mente, fece salire alle stelle la mia curiosità, un bel contagio questo, pur con i limiti della mia ignoranza mi spronò ad interessarmi sia alla musica sia all'elettronica, poi trascorrendo il tempo scoprii anche altri generi di musica, che oggi pur restando rockettaro, apprezzo, tranne il "liscio" che non sopporto, non me ne vogliamo gli amanti del genere.

Da allora, dal suono di quel Juke-box, sia la musica sia l'elettronica non mi hanno più abbandonato, chiuso, si cambia.

Dopo quel bellissimo periodo, prendendo dalle riviste,  iscrivendomi ad una biblioteca, cominciai a realizzare vari amplificatori  single end-ed con transistor al germanio, fai e disfa, iniziai a capirci qualcosa, tant'è che anni dopo, quando mi imposero Ragioneria, materia a me invisa la studiai un po, finché accadde che un amico mi disse che in una vicina ditta artigianale di elettronica, dove costruivano sistemi audio purtroppo non Hi Fi, ma andava bene lo stesso cercavano dipendenti, allora bastava alzare un dito per trovare lavoro, mi ci fiondai ebbi un'emozione fortissima, vedevo e potevo toccare valvole, transistor, trasformatori di uscita, di alimentazione, strumenti...,  ricordo che quella notte non dormii, presi così la decisione di lasciare Ragioneria e giusto il tempo necessario, per espletare la parte documentale, cioè due giorni dopo alle 08:00, varcai la soglia da dipendente, mi misero un grembiule e mi insegnarono subito a impiegare correttamente alcuni saldatori, li ci lavorai quasi dieci anni, e quando mi sentii pronto decisi da autodidatta di fare da me, mi dispiacque perché nel frattempo quella ditta artigianale allargando la quantità di prodotti arrivò a circa cinquanta dipendenti, ed era diventata una S.P.A. ma mi sentivo pronto e così presi a fare da me.

Ed oggi, nonostante sia libero dal lavoro continuo a studiare, anche se solo per hobby, ma lo trovo un bel modo per passare il tempo, elettronica, rock e altro...

Se qualcuno venisse in mente leggendo, di seguire la mia strada, non lo faccia, oggi l'unico modo per aver successo oltre alla personale predisposizione, occorre studiare, studiare e ancora studiare e quando sentirete arrivare il momento, buttatevi, forse avrete successo? forse no, chissà? Ma se non ci provate a saltare su un treno che generalmente passa una volta o due, vi resterà il dubbio: ce l'avrei fatta? Chissà come sarebbe andata...beh auguri...


Passiamo finalmente alla storia che forse v'interesserà di più, all'inizio come accennato iniziai con una galena, a cui in seguito aggiunsi un OC70 amplificandone il suono, ricordo che non conoscendone la piedinatura lo montai a caso, non funzionò subito, ma non si ruppe grazie alla fortuita combinazione di 3 V di alimentazione e l'alta  resistenza della cuffia, il transistor lo conservo ancora. Un po' di tempo dopo tirando giù lo schema da una rivista, aggiunsi un amplificatore composto da un OC72 seguito da un AL102 in classe A, forse 1 W con reazione negativa, aveva un buon suono, ma anche calore, avendo disponibile il materiale, realizzai con una 6V6 un valvolare credo da 2 W, li confrontai a parità di volume e posso dire che seppur un po' diversi non trovai grande differenza. In seguito scopiazzando sempre da una rivista  misi assieme un controfase di ECL82, per circa 6-7 W, acquistando dall'allora G.B.C che bei ricordi! Vicino a casa una coppia di T.U. che utilizzai con una coppia di EL84 divento credo 10 W, copiando da un'altra rivista lo schema che subito duplicai e aggiungendo una cassa, finalmente lo stereo, ormai ero capacino,  feci anche il pre per il giradischi, così mi si apri  un mondo nuovo, insomma da allora non mi fermai più, troppo bello far ballare elettroni a suon di musica.

Qui sotto a SX vedete lo schema della Galena amplificata utilizzata la notte nell'ascolto delle onde medie, a volte utilizzata un po fuori sintonia per vivacizzarne, il suono.

 

             Ricevitore Galena.png Ricevitore Galena.png


Il tempo passava giocando con l'hobby e più tardi lavorando, costruendo ogni genere di pre, ampli, Xover, montando e smontano tutto ciò che interessa Hi.Fi. e Radio, perché divenni anche radioamatore, ma qui mi fermo solo sull' Hi FI,  sicché nel tempo, cominciai ad apprezzare certe differenze che strumentalmente richiedono un minimo di attenzione, oggi quando voglio fare qualcosa, attrezzo il necessario banco di misura naturalmente calibrandolo e poi hobby con il suo divertimento e occorre darsi da fare, arrivando infine alla conclusione l'unica che conta: quello che si è progettato sulla carta, non sempre corrisponde a quello che si ascolta, non che vengano commessi errori di progetto, ma quando si passa all'ascolto si comprende che certe differenze sono complesse da scrivere sulla carta in modo corretto, anche da chi abbia cultura adatta, e allora dagli di discussioni al calor bianco e poi campo maghetti, che farebbero bene a darsi all'uncinetto.
Quindi se avete fatto tutto a regola d'arte, se qualcosa ancora non va, non rimane che incolpare l'ambiente di ascolto e forse anche le casse, beh un suggerimento, se vi va si trova nel paragrafo successivo, ma vi dico subito che è di difficile attuazione.     

Dunque assieme ad altri problemi, quello della reazione negativa se mal fatto nell'uso o nell'abuso appunto della reazione negativa, vediamo un esempio come funziona e perché può essere dannosa se impiegata in modo errato: per esempio disponendo di un amplificatore da 50W con impedenza di uscita 8 Ohm, che con 1 V in ingresso produce 20 V di uscita, un classico, ma supponiamolo di doverlo correggere, con l'impiego di reazione negativa, per poterla applicare sarà necessario che l'amplificatore abbia una sensibilità maggiore tanto che applicando il segnale di uscita pur attenuato e a fase inversa all'ingresso nel punto corretto, il segnale in uscita tornerà ai 20 V con l'amplificatore dinamicamente controllato, attraverso la modulazione applicata allo stadio d'ingresso, generalmente sul catodo correggendo la non linearità dell'amplificatore, perdonatemi questa semplificazione, questa sarebbe la parte facile, ma per quella difficile non ci troviamo nella pagina giusta, vi dico solo che si tratta di ritardi In Out, con impatto negli armonici più alti, della distorsione intrinseca dello stadio di ingresso, ecc, ecc...

Ora potete solo immaginare perché gli audiofili hanno in casa oltre ad altri amplificatori uno o due monotriodi, in quanto meglio avere una distorsione con decadenza lineare delle armoniche, piuttosto che un loro su e giù fastidiosamente imperfetto, mentre quella di questi amplificatori é quasi inaudibile, se lo dicono gli audiofili, forse non tutti, ma vi posso assicurare che per la mia esperienza hanno ragione, piuttosto che pasticciare gli armonici, che sono i suoni che ci permettono di riconoscere la bellezza degli strumenti musicali e delle voci...


Pagina da terminare,  sempre con l'impianto, alle prossime...








Mario IK1SPF

 
qui si proseguirà...