Il tempo passava giocando con l'hobby e più
tardi lavorando, costruendo ogni genere di pre, ampli, Xover,
montando e smontano tutto ciò che interessa Hi.Fi. e Radio, perché
divenni anche radioamatore, ma qui mi fermo solo sull' Hi
FI, sicché nel tempo, cominciai ad apprezzare certe
differenze che strumentalmente richiedono un minimo di attenzione,
oggi quando voglio fare qualcosa, attrezzo il necessario banco di
misura naturalmente calibrandolo e poi hobby con il suo
divertimento e occorre darsi da fare, arrivando infine alla
conclusione l'unica che conta: quello che si è progettato sulla
carta, non sempre corrisponde a quello che si ascolta, non che
vengano commessi errori di progetto, ma quando si passa
all'ascolto si comprende che certe differenze sono complesse da
scrivere sulla carta in modo corretto, anche da chi abbia cultura
adatta, e allora dagli di discussioni al calor bianco e poi campo
maghetti, che farebbero bene a darsi all'uncinetto.
Quindi se avete fatto tutto a regola d'arte, se qualcosa ancora
non va, non rimane che incolpare l'ambiente di ascolto e forse
anche le casse, beh un suggerimento, se vi va si trova nel
paragrafo successivo, ma vi dico subito che è di difficile
attuazione.
Dunque assieme ad altri problemi, quello
della reazione negativa se mal fatto nell'uso o nell'abuso appunto
della reazione negativa, vediamo un esempio come funziona e perché
può essere dannosa se impiegata in modo errato: per esempio
disponendo di un amplificatore da 50W con impedenza di uscita 8 Ohm,
che con 1 V in ingresso produce 20 V di uscita, un classico, ma
supponiamolo di doverlo correggere, con l'impiego di reazione
negativa, per poterla applicare sarà necessario che
l'amplificatore abbia una sensibilità maggiore tanto che
applicando il segnale di uscita pur attenuato e a fase inversa
all'ingresso nel punto corretto, il segnale in uscita tornerà ai
20 V con l'amplificatore dinamicamente controllato, attraverso la
modulazione applicata allo stadio d'ingresso, generalmente sul
catodo correggendo la non linearità dell'amplificatore,
perdonatemi questa semplificazione, questa sarebbe la parte
facile, ma per quella difficile non ci troviamo nella pagina
giusta, vi dico solo che si tratta di ritardi In Out, con impatto
negli armonici più alti, della distorsione intrinseca dello stadio
di ingresso, ecc, ecc...
Ora potete solo immaginare perché gli
audiofili hanno in casa oltre ad altri amplificatori uno o due
monotriodi, in quanto meglio avere una distorsione con decadenza
lineare delle armoniche, piuttosto che un loro su e giù
fastidiosamente imperfetto, mentre quella di questi amplificatori
é quasi inaudibile, se lo dicono gli audiofili, forse non tutti,
ma vi posso assicurare che per la mia esperienza hanno ragione,
piuttosto che pasticciare gli armonici, che sono i suoni che ci
permettono di riconoscere la bellezza degli strumenti musicali e
delle voci...
Pagina da terminare, sempre con l'impianto, alle prossime...
Mario IK1SPF
qui si proseguirà...